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Il Día de los Muertos, celebrato in Messico tra il 1° e il 2 novembre, è una festa ricchissima di simboli che raccontano, attraverso forme e colori, una visione unica del rapporto tra la vita e la morte. Tra i più iconici, troviamo le calaveras di zucchero, i fiori di cempasúchil e il papel picado: elementi decorativi che non sono semplici ornamenti, ma veri e propri mezzi espressivi e rituali, capaci di trasmettere significati profondi e condivisi. Ognuno di questi simboli svolge un ruolo preciso nell’allestimento degli altar de muertos e nelle celebrazioni familiari e comunitarie.

Le calaveras, i fiori di cempasúchil e il papel picado non sono solo elementi decorativi, ma strumenti di comunicazione culturale. Attraverso di essi, le famiglie esprimono affetto, memoria e continuità; la comunità condivide valori e visioni del mondo; e il dialogo tra i vivi e i morti si fa visibile e tangibile. Qui trovate tutte le info sulle origine del Dia de Los Muertos.

In un contesto rituale come il Día de los Muertos, il linguaggio dei simboli permette di superare la soglia del tempo e dello spazio, creando un momento in cui i defunti non sono assenti, ma presenti in modo nuovo, resi visibili e accolti con gioia, rispetto e bellezza.

Le calaveras: il simbolo indiscusso della commemorazione

Le calaveras, spesso realizzate in zucchero, cioccolato o argilla, sono forse l’elemento più riconoscibile della festa. Decorate con colori vivaci e spesso personalizzate con il nome del defunto, queste “teste di morto” sorridenti rappresentano un modo affettuoso e ironico di affrontare la morte. Lungi dall’essere macabre, le calaveras incarnano l’idea che la morte non spezza i legami, ma li trasforma.

Sui altar, le calaveras ricordano la presenza spirituale dei defunti e simboleggiano il ciclo della vita. I bambini ricevono calaveras con il proprio nome, per prendere confidenza con il concetto della mortalità in modo naturale e gioioso. Anche nella letteratura popolare, le calaveras literarias — brevi poesie satiriche — usano il tema della morte per ridere delle debolezze umane, creando un ponte tra cultura, umorismo e riflessione esistenziale. Leggi tutto sulle principali tradizioni del Dia de Los Muertos.

Cempasúchil: simbologia e uso

Il cempasúchil, o fiore dei morti (Tagetes erecta), è un altro simbolo fondamentale del Día de los Muertos. Di un arancione brillante e intenso, questo fiore veniva usato già dalle civiltà precolombiane, come gli Aztechi, nei rituali funebri. Secondo la tradizione, il suo profumo intenso e il suo colore solare aiutano le anime dei defunti a trovare la strada verso il mondo dei vivi.

Durante la festa, i petali vengono sparsi lungo i sentieri o disposti in cerchio intorno agli altar, creando un cammino simbolico per le anime che ritornano. Nei cimiteri e nelle case, grandi mazzi di cempasúchil decorano le tombe e gli spazi domestici, trasformando la memoria in luce e bellezza.

Papel picado: simbolo e uso della carta traforata

Il papel picado, letteralmente “carta traforata”, è una decorazione tradizionale composta da fogli di carta colorata intagliati con motivi che raffigurano scheletri, teschi, fiori e scene quotidiane. Appesi in fila sopra gli altari o nelle strade, i festoni di papel picado svolgono una funzione sia estetica che simbolica.

Secondo l’interpretazione rituale, rappresentano l’elemento aria, uno dei quattro elementi che devono essere presenti su ogni ofrenda (insieme ad acqua, terra e fuoco). La loro leggerezza e il movimento generato dal vento evocano la presenza invisibile degli spiriti, che attraversano il confine tra i mondi nel giorno della commemorazione. Ogni colore ha anche un significato: il viola rappresenta il lutto, l’arancione la vita, il bianco la purezza e il rosso il sacrificio. Qui trovate tutti i riti e tradizioni del Dia de Los Muertos.

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