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Il Día de los Muertos è una delle espressioni più profonde e suggestive della cultura messicana. Unisce credenze antiche e tradizioni religiose in un rito che celebra la memoria dei defunti con gioia, bellezza e simbolismo. Allestire un’ofrenda, ovvero un altare commemorativo, è il gesto centrale di questa festività: una pratica che trasforma il dolore della perdita in connessione affettiva e continuità tra i vivi e i morti. In questa guida scoprirai, passo dopo passo, come prepararla, come costruire un altar e le decorazioni, quali elementi inserire e il loro significato e come renderla davvero tua.

Come preparare l’ofrenda: trovare il luogo giusto per l’altare

Il primo passo è scegliere dove allestire l’ofrenda. Non servono grandi spazi, ma un angolo della casa tranquillo e carico di significato: un tavolino, una mensola, una credenza possono diventare il cuore simbolico di questo rituale. È importante che il luogo scelto sia facilmente accessibile e visibile, in modo che possa invitare la famiglia a fermarsi, a ricordare, a parlare dei propri cari e a partecipare insieme alla commemorazione.

Cosa inserire nell’ofrenda e perché: i simboli

Ogni ofrenda è composta da una serie di elementi carichi di simbolismo, e ognuno ha una funzione ben precisa nel rito del Día de los Muertos. Al centro dell’altare si pongono le fotografie delle persone che si vogliono ricordare: il volto del defunto diventa così il perno emotivo e spirituale dell’intera composizione. Attorno alle foto si dispongono le candele, che rappresentano la luce che guida le anime nel loro ritorno tra i vivi, mentre l’incenso, tradizionalmente il copal, purifica lo spazio e crea un’atmosfera sacra.

Un altro elemento fondamentale è rappresentato dai fiori, in particolare i cempasúchil, ovvero le calendule arancioni, che con il loro profumo intenso e il colore vibrante attirano le anime e indicano loro il cammino. Non può mancare il pan de muerto, un dolce tradizionale che simboleggia il ciclo della vita e della morte, spesso decorato con ossa stilizzate in pasta di pane. Si aggiungono poi cibi e bevande preferiti dal defunto, pensati per nutrire simbolicamente l’anima in visita.

L’acqua, elemento essenziale per ogni essere vivente, viene offerta per dissetare i morti dopo il lungo viaggio. Infine, ogni altare può includere oggetti personali del defunto: un libro, un cappello, un piccolo strumento musicale o un oggetto simbolico che racconti qualcosa della sua vita.

Decorazioni: come decorare l’altare in modo armonioso

Decorare un’ofrenda è un atto creativo e personale, in cui la tradizione incontra la memoria individuale. Alcune famiglie scelgono di costruire altari a più livelli, in genere tre o sette, ognuno dei quali rappresenta un significato spirituale: il cielo, la terra e il mondo dei morti nel caso dei tre livelli, oppure i passaggi dell’anima verso la pace eterna se si scelgono i sette.

Anche un altare semplice, con un solo piano, può essere ricco di significato. I tessuti colorati, le decorazioni fatte a mano, le calaveras di zucchero o ceramica (i famosi teschi decorati) e la papel picado (carta traforata) contribuiscono a creare un insieme allegro, vitale e affettuoso. Nulla è eccessivo: il Día de los Muertos è una festa piena di colori e vita, perché il ricordo dei defunti è celebrato come parte integrante dell’esistenza.

Il significato profondo degli oggetti

Ogni oggetto inserito nell’ofrenda non è lì per caso. Le candele, con la loro luce tenue, simboleggiano speranza e protezione, mentre l’incenso eleva lo spirito e collega il mondo fisico a quello spirituale. I fiori esprimono la bellezza della vita, ma anche la sua fragilità: sono un dono effimero, come lo sono i nostri giorni.

Il cibo e le bevande amate dai defunti rappresentano un modo per dire “ti ricordo così com’eri”, mentre le calaveras, con i loro sorrisi decorati, ci insegnano a non temere la morte, ma a riconoscerla come parte del nostro cammino. L’acqua, infine, ha una funzione purificatrice e rivitalizzante, utile sia per l’anima che per il gesto simbolico dell’accoglienza.

Personalizzazione: come rendere l’ofrenda unica e personale

Ogni ofrenda è un riflesso di chi l’ha creata e di chi viene ricordato. Per renderla davvero speciale, puoi scrivere una lettera al defunto e sistemarla vicino alla sua foto, o magari leggere ad alta voce un brano che amava. Puoi aggiungere una playlist con la sua musica preferita, oppure creare oggetti fatti a mano che parlino del vostro legame: piccoli disegni, collage di fotografie, dediche, poesie.

Anche coinvolgere altri familiari può dare un valore aggiunto: ognuno può portare un oggetto, un pensiero o un ricordo. Questo processo rende l’ofrenda non solo un gesto rituale, ma anche una pratica collettiva di elaborazione e celebrazione.

Quando iniziare e per quanto tempo mantenere l’ofrenda

Tradizionalmente, l’ofrenda si prepara negli ultimi giorni di ottobre e resta allestita fino al 2 novembre, giorno in cui si crede che le anime tornino definitivamente nel loro mondo. Ogni giorno può essere dedicato a un gruppo di defunti: il 28 ottobre si ricordano le anime morte in modo violento, il 1° novembre è riservato ai bambini, mentre il 2 novembre è il giorno degli adulti.

Durante questo periodo, è importante accendere le candele ogni sera, rinfrescare l’acqua e sostituire i fiori appassiti. Fermarsi ogni giorno davanti all’altare, anche solo per qualche minuto, diventa un momento di raccoglimento, di gratitudine e di dialogo intimo con chi non c’è più.

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